Domani in mattinata giungerà a Cuorgnè da Milano la salma della Signora Bianca Matellini di 94 anni. Verrà sepolta qui per sua volontà, una decisione maturata nel lontano Febbraio 1945. Il 5 di quel mese veniva ammazzato mediante impiccagione un suo nipote, il venticinquenne Walter Fillak, nato quando lei era una bambina. Mai dimenticò quel giovanotto che scelse di lasciare la sua città, Genova, per andare a combattere in Piemonte tra le fila Partigiane. Divenne il Capo della 76esima, e della VII Divisione Garibaldi scegliendo il nome di Battaglia Martin.
Martin fu catturato dopo un rastrellamento avvenuto il 27 Gennaio 1944 sulla Serra Morena vicino a Biella. Caddero in un agguato a seguito di una soffiata proveniente da un repubblichino infiltratosi nelle loro fila. Quattro furono immediatamente ammazzati. Walter e tutti i Compagni componenti il Comando della Brigata furono tradotti a Cuorgnè presso la Caserma Pinelli luogo di prigionia e tortura. Dopo veroci torture vennero impiccati o fucilati in pochi giorni e nei luoghi dove i fascisti con i nazisti credettero più logistici dal punto di vista della dimostrazione visibile di loro potenza. Eventi pubblici di ordinario terrore con cui ricattavano parenti, amici, cittadini di quegli sventurati Eroi che oggi vorrebbero equiparare ai loro aguzzini.
Cuorgnè prime ore dopo l'alba del 5 Febbraio 1944. Walter fu tradotto da Piazza D'Armi sede della Caserma ,al bivio tra San Colombano ed Alpette presso la chiesetta di San Giusto, dagli Alpini della Monterosa coadiuvati dai tedeschi della Gestapo il cui rappresentante era il sergente Gross. Tra i tedeschi Otto Brauder (probabile individuo presente all'eccidio di Forno di Massa e delle Guadine sempre a Massa). Entrambi questi due loschi individui furono salvati perchè negli ultimi giorni trattarono la resa. Nascosti da una famiglia loro amica se la cavarono. Su issata una robusta corda ad un palo della luce il cappio attorno al collo di Walter e via la sedia. La corda si strappò Walter cadde ancora vivo. Ma l'odio ed il disprezzo per questo giovane antifascista combattente potè più che la pietà umana e le leggi a difesa di un condannato. Ci riprovarono e alla seconda....per Walter fu la fine. Tagliarono la corda e il corpo cadde nella neve. I cuorgnatesi lo scoprirono poco dopo, alcuni assistettero da dietro alle finestre allo spettacolo e certi che gli sgherri fascisti se ne fossero andati scesero. Fu una signora anziana che lo fece recuperare e sepellire.
I resti di Walter e quelli degli altri partigiani riposano sotto piccole croci nel Camposanto di Cuorgnè. Domani lo raggiungerà anche la Zia Bianca. Noi saremo lì con loro come sempre quando un Compagno Partigiano ci lascia o viene ricordato, non dimentichi che il loro sacrificio è stato per noi un Dono. Qui di seguito posto la Poesia della Poetessa Tullia De Mayo, una valorosa Partigiana morta alcuni anni fa. Una mia Amica indimenticata.
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IL COMANDANTE "MARTIN"
e li guardò
con immensa pietà
i suoi nemici
che si affannavano
a cercare un cavo
poichè la corda
si era spezzata
alla prima impiccagione
e li guardò
senza odio,
lui che moriva
anche per loro
Tullia De MaYo
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