mercoledì 16 gennaio 2013

chiesa che fa politica


RACCAPRICCIANTE  ma  LIBERATORIA

Finalmente parole chiare e un atto di coraggio. L’Osservatore Romano quotidiano della Santa Sede si schiera ufficialmente e lo fa con parole che non lasciano dubbi. A loro avviso in Italia è appena nato un partito forte che esprime i valori etici degli italiani e dei cattolici unendoli nei principi. Una santa e sacra benedizione al PDL e per il  suo capo già a suo tempo definitosi: "unto del signore!"

DICE L'OSSERVATORE ROMANO:
" Il PDL ha davanti a sé le sfide su giovani, scuola, donne e aiuti alle famiglie naturali"
A questo punto mi piace ricordare qualcosa di simile già accaduto in Italia. Era il 1929 e Mussolini  riconciliava lo Stato Italiano con quello Vaticano. Il Papa di allora si chiamava Achille Ratti : Pio XI.
 Per la Chiesa una manna, essa  avrebbe potuto godere di entrate economiche ingenti, avrebbe espanso il suo insegnamento dottrinale nelle scuole, rendere religioso e legittimo il matrimonio e dare lustro e finanziamento alle associazioni  culturali religiose e giovanili tipo l’ Azione Cattolica e l’Agesci. Così si espresse Pio XI:
E forse ci voleva anche un uomo come quello che la Provvidenza Ci ha fatto incontrare; un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale, per gli uomini della quale tutte quelle leggi, tutti quegli ordinamenti, o piuttosto disordinamenti, tutte quelle leggi, diciamo, e tutti quei regolamenti erano altrettanti feticci e, proprio come i feticci, tanto più intangibili e venerandi quanto più brutti e deformi.”
Peccato che Papa Ratti dovesse ben presto ricredersi. Già dall’anno successivo la firma dei Patti Lateranensi il regime mussoliniano invertì la rotta.
Sciolse l’Azione Cattolica e l’Agesci e i Circoli Giovanili Cattolici divenuti  troppo ingombranti per l’Opera Nazionale Balilla e la Gioventù Fascista.
 Nel 1931 veniva abolita ogni attività giovanile che non rientrasse nei canoni dettati dal fascismo.Solo allora Pio XI condannò il fascismo tacciandolo di essere portatore di dottrina totalitaria. Sottolineandone l’evidente contrasto con la coscienza cristiana e cattolica.
Ho ricordato quegli anni e la situazione di allora al fine di compararli con quella odierna. Al tempo l’impellenza di affermazione, consolidamento del potere e del consenso popolare necessitava al Vaticano passando per Mussolini e il governo  italiano di allora, oggi al contrario è Berlusconi quale rappresentante dello Stato che necessita del Vaticano.
Ritengo comunque questa posizione vaticana un bene per Noi che non ci riconosciamo nel PDL e nella sua politica. Mi auguro che tutti quei politici del PD che si rispecchiano in questa visione idealreligiosa appena sposata dall’Osservatore romano facciano la scelta se stare con il Vaticano o con la Costituzione Repubblicana Italiana.




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