FORNO 13 GIUGNO 1944
festa patronale di
Sant'Antonio
Iniziava quel giorno a srotolarsi una matassa "rossa". Rossa del sangue di tante vittime innocenti. La X MAS del Principe Nero partendo da Forno iniziava la sua marcia che si concluderà nel nord est italiano solo al giorno della resa nell'Aprile 1945.
Forno oggi celebra i 64 anni dal giorno della strage. Faccio giungere agli Amici il mio saluto, il mio ricordo.
Nella mattinata qualcuno sparò ad un bambino di pochi anni. Per paura stava scappando da casa per raggiungere i suoi nonni. Che c'entrava Lui con i partigiani con gli scontri avvenuti sopra la Filanda, luogo occupato fin dal 9 giugno per far si' che i tedeschi e i fascisti non si aprissero un varco alpino per raggiungere Carrara via monte, al Cardeto, giungendo poi a Colonnata? Che ne potevano tutti quei bambini con mamme e nonni lasciati a cuocere sotto il sole per tutto il giorno fino a sera....quando gli spari laceraroro per sempre i loro timpani. Venivano fucilati 72 giovani uomini, solo 2 riuscirono a restare muti e fermi sotto i cadaveri di quelli che potevano essere compagni di lotta o paesani piuttosto che semplici uomini giunti li sfollati con le loro famiglie. Si, Forno era un paese considerato sicuro, così come Sant'Anna di Stazzema. E molti dei nostri concittadini o versiliesi ebbero a preferirli per cercare di scampare al pericolo dei bombardamenti o delle rappresaglie.
Chi fu o furono i traditori. Bella storia. Da Pietrasanta (dove c'era un distaccamento della X MAS) giunsero alcuni giorni prima dei "disertori". Lo erano? Oppure preparavano il terreno a quegli italiani delinquenti di stanza a La Spezia quartier generale di Juno Borghese, giunti a Forno a far da rinforzo ai tedeschi svolgendo il lavoro più sporco? Io credo di si. Da ricerche effettuate con Massimo e Alberto si incappò nel ricostruire la storia di un giovane giunto da Pietrasanta , poi ferito gravemente e sparito nel nulla proprio quel giorno. Fu per decenni considerato tra le vittime del rogo della caserma dei carabinieri. Non era così se lo era portato via il Tenente Bertozzi, l'aguzzino dell'ufficio operativo della decima. Ovvero l'ufficio di polizia, uomo che decideva con crudeltà la sorte di tutti. Era un giovane partigiano torinese arrestato e reclutato nella decina dopo gli scontri del Martineto. Curato a La Spezia, forse pentito, fu mandato a morire in un campo di concentramento in Germania. Chi era Bertozzi Umberto? Lo stesso che armato di frustino dette l'ordine di fucilare quei poveri uomini il giorno 13 Giugno 1944 vicino alla chiesetta di Sant'Anna dove scorre il Frigido. Fucilati alla schiena mentre il tramonto scendeva sulla nostra Terra. La sera tornando alla sede se ne vantò pubblicamente.
Bertozzi era molto amico di valenti e la Ferida. Tutti schiavi della cocaina, delinquenti della peggior specie. Bertozzi mise i 2 attori a capo della propaganda giornalistica presso gli uffici stampa di Milano sotto l'egida della decima.
Il regista che ha voluto recentemente ricostruire la storia di questi due stolti avrebbe potuto prima documentarsi meglio. Sto modo "artistico" di fare del revisionismo da 2 soldi mi indigna.
Spero che il lavoro certosino svolto allo scopo di lasciare documentazione certa di quell'eccidio sia riconosciuto ed usato nel momento in cui il fatto sarà ascritto alla Storia. Me lo auguro
(scritto di getto perdonatemi gli eventuali errori)
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