mercoledì 16 gennaio 2013

willy


FORZA WILLY



DA FEDRO

Una volta il topo di campagna invitò a pranzo in una povera tana il topo di città, suo vecchio amico, e servì in un'umile tavola ceci ed uve aride e dure ghiande del bosco vicino. Il topo di città toccava appena con morsi sdegnosi l'umile cibo e disprezzava gli alimenti rustici. Finalmente esclamò così: “Perché, amico, conduci una vita tanto misera in campagna? Vieni con me in città, dove troverai grande abbondanza di cibo soave e vivrai beato senza preoccupazioni”. Il consiglio piacque al topo rustico e migrò con il compagno in una magnifica casa di città. Qui, mentre pranzano tranquilli e sicuri e gustano delicate vivande, subito risuonano i latrati dei cani e i servi irrompono. I topi spaventati corrono per tutta la stanza e cercano rifugio. Allora il topo di campagna dice al topo di città: ”Ti saluto, amico mio; tu rimani in città con i tuoi cibi squisiti, io ritorno in campagna alla mia povera ma sicura vita”.

*****

Povero Willy, sono due giorni che gli danno la caccia. L'altra notte strani rumori mi svegliavano, provenivano stranamente dal piano di sopra dove c'è la stanza di due fratelli, ragazzi tranquilli. Che strano...però ero abbastanza scocciata. All'indomani mi lamentavo con mio marito.

-...se stanotte rifanno casino picchio al soffitto con la granata -
Questa notte tutto tranquillo. Stamani incontro Francesco, il nonno, quale mi si rivolge:

- Carla hai sentito l'altra notte dei rumori? Riccardo rientrando ha trovato sulla tendina del bagno comodamente sdraiato un topino addormentato. Apriti cielo tutti alzati, per la caccia, meno io.-

Come sarà riuscito ad entrare è un mistero, abitiamo in una palazzina a tre piani, loro occupano giusto il terzo.  Mentre scrivo mio figlio e il babbo dei ragazzi sono nel solaio, per raggiungerlo hanno faticato non poco considerato che l'apertura è posta a 4 metri. Io faccio il tifo per Willy: 

Scappa piccolino!

Chiamo Willy tutti i topolini da quando in comune ne giunse uno in segreteria, era simpaticissimo. Un paio di colleghe avevano fifa, altre me compresa ben contenta ci fosse. Che fare? Andai a comperare una gatoira, così in canavesano viene chiamata la trappoletta per topi, intendiamoci una di quelle semplici che servono solo per la cattura. Lui comodamente quando ne aveva voglia ci andava dentro. Lo trovavamo la mattina seguente, a turno gattoira in mano ci recavamo nel vicino cantiere e lo liberavamo. Ma lui tornava. Qualcuno sosteneva che non si trattasse sempre dello stesso topino e che ci fosse un' invasione di roditori. Ebbi un'idea, presi un pennarello blu indelebile e gli feci un puntino. Quando ritornò nella gattoira ne fummo certe.: avevo ragione io era Willy! Facemmo sù e giù con la trappoletta non so quante volte. Poi sparì, un collega (odioso) trovò un piccolo buco in un'angolo e lo fece chiudere. Non lo rivedemmo più.

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