lunedì 14 gennaio 2013

una persona cara


RICORDO DI UNA PERSONA CARA
 ECONOMISTA E  POLITICO NATO TROPPO PRESTO
(nella foto Ugo La Malfa e Adolfo Tino)

Oggi ricorrono trenta anni dalla morte di Ugo La Malfa. Un uomo politico ed  economista dimenticato in fretta. Quando morì aveva 76 anni. Per me fu un dolore forte,il suo Funerale laico a cui non potei partecipare lo seguii in tv. Commozione grande.
 Con Lui se ne andava tutta la mia Storia politica respirata fin dalla nascita. Un Repubblicanesimo Rivoluzionario.
Ugo La Malfa venne sù fin da età giovanile alla scuola di Giovanni Amendola.  Antifascista da subito  dovette allontanarsi dall’Italia a più riprese.
Aderì al Partito di Azione. Partito  costituitosi durante il periodo di lotta clandestina,  forza democratica postfascista che riuscì a mettere insieme precedenti esperienze dell’antifascismo italiano: quello Repubblicano,del Socialismo Liberale di “Giustizia e Libertà” fondato nel 1929 da Carlo Rosselli durante l’esilio francese e “Nuova Democrazi”a di Giovanni Amendola. Esperienze personali diverse ma collegate dalla convinzione di trovare una nuova organizzazione politica laica e progressista.
Durante i mesi per la Lotta di Liberazione Ugo La Malfa fu  con Adolfo Tino  stesore di un programma guida per quello che secondo Lui avrebbo dovuto diventare lo Stato Repubblicano una volta sconfitto il  Fascismo e destituita la monarchia sabauda:

 “Regime democratico e repubblicano. Decentramento, regioni, intervento statale per le aree depresse. Nazionalizzazione dei complessi monopolistici o di rilevante interesse collettivo. Riforma agraria articolata. Responsabilità e partecipazione dei sindacati nel processo economico. Piena libertà di credenze e di culto, e separazione del potere civile da quello religioso. Federazione europea di liberi paesi democratici nel quadro di una piú vasta collaborazione mondiale” .

Fu con questi sette punti che il Partito di Azione si propose in fase Costituente.
Il primo Governo dell’Italia liberata fu affidato ad un azionista Ferruccio Parri, era il giugno 1945. Osteggiato dalla crescenteopposizione democristiana e liberalmonarchica Parri si dimise nel novembre dello stesso anno.
La Malfa e Parri due figure ineguagliabili, eretici democratici, intellettuali moralisti e laici, molto spesso anticlericali lasciarono nel 1946 il Partito d’Azione ormai era venuta meno quella coesione politica e di intenti a cui loro testardamente e passionalmente ancora credevano ovvero il traguardo di rinnovamento della vita politica e punto di riferimento fermo di uno schieramento politico laico e progressista sognato negli anni di clandestinità.  A mio avviso un peccato. In quei giorni avrebbe potuto nascere quella terza forza che a me piace tanto. Cultura e mentalità Laica.
Ugo La Malfa entrato organicamente nel PRI divenne un inascoltato Economista. Resta l’indimenticato  Segretario del Mio Partito. Un Padre della Patria un politico Ligio alla Costituzione Italiana.
Non dimentico l’avvesione che portava verso tre personaggi:
 Sindona, Gelli e Craxi.
Altro che una Cassandra.

Un abbraccio dolce… Caro Ugo.





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