SI RIPRINCIPIA?
La Sapienza, cariche della polizia contro gli studenti
Momenti di tensione all'Università di Roma La Sapienza. Gli studenti che avevano dato vita ad un corteo interno hanno tentato di uscire fuori dalla città universitaria cercando di forzare il cordone di poliziotti e carabinieri. Le forze dell'ordine hanno caricato gli studenti respingendoli all'interno dell'ateneo.
Battendo in ritirata verso il rettorato dell'Università La Sapienza gli studenti hanno lanciato bottiglie ma soprattutto scarpe contro le forze dell'ordine. Ora i circa trecento ragazzi che stamani avevano dato vita ad una manifestazione interna all'ateneo hanno desistito dal dare vita ad un corteo esterno: si sono radunati sulla scalinata del rettorato per un sit-in.
L'entrata principale dell'università a piazzale Aldo Moro è presidiata dalle forze dell'ordine come tutti gli altri accessi all'ateneo. Gli studenti sono ora dentro la città universitaria e gridano slogan contro la polizia.
«Vogliamo andare nelle nostre strade: libertà di movimento». Uno degli slogan degli studenti che stanno protestando con iniziative collegate allo sciopero della Flc-Cgil «contro i tagli all'istruzione operati dal governo».
A presidiare la manifestazione forze dell'ordine in tenuta antisommossa che vietano agli studenti di far partire il corteo secondo quando previsto dal protocollo di restrizione dei percorsi dei cortei a Roma. Dopo aver sfilato all'interno della cittadella universitaria, gli studenti avevano annunciato di voler raggiungere la sede del Ministero dell'Economia.
Battendo in ritirata verso il rettorato dell'Università La Sapienza gli studenti hanno lanciato bottiglie ma soprattutto scarpe contro le forze dell'ordine. Ora i circa trecento ragazzi che stamani avevano dato vita ad una manifestazione interna all'ateneo hanno desistito dal dare vita ad un corteo esterno: si sono radunati sulla scalinata del rettorato per un sit-in.
L'entrata principale dell'università a piazzale Aldo Moro è presidiata dalle forze dell'ordine come tutti gli altri accessi all'ateneo. Gli studenti sono ora dentro la città universitaria e gridano slogan contro la polizia.
«Vogliamo andare nelle nostre strade: libertà di movimento». Uno degli slogan degli studenti che stanno protestando con iniziative collegate allo sciopero della Flc-Cgil «contro i tagli all'istruzione operati dal governo».
A presidiare la manifestazione forze dell'ordine in tenuta antisommossa che vietano agli studenti di far partire il corteo secondo quando previsto dal protocollo di restrizione dei percorsi dei cortei a Roma. Dopo aver sfilato all'interno della cittadella universitaria, gli studenti avevano annunciato di voler raggiungere la sede del Ministero dell'Economia.
18 MARZO 2009
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RICORDO PERSONALE
PIAZZA GIULIA 1968
COME NO! RICORDO BENE COME INIZIÒ, ERANO I PRIMI DI MARZO 1968, A ROMA GLI STUDENTI CERCARONO DI OCCUPARE LA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA. GIUNTI ALLA SCALINATA TROVARONO SBARRATA LA STRADA DA CAMIONETTE DELLA CELERE (COME LE AMO!!!) I CELERINI CON I LORO RIDICOLI CASCHETTI IMBRACCIAVANO FUCILI, ALTRI IL MANGANELLO. TRA SCHIUMOGENI, FUMOVENI E MANGANELLATE TIRATE A DESTRA E MANCA SI RESERO COLPEVOLI DI MOLTISSIMI FERIMENTI ANCHE GRAVI. DALL'ALTRA PARTE PIOVEVANO UOVA...POI SASSI. LA CARICA FU UNA DI QUELLE CHE SI RICORDANO PER ANNI. NON VENNE RISPARMIATO NESSUNO, NÈ STUDENTI, NÈ SEMPLICI CITTADINI...MEN CHE MENO DONNE INCINTE. FURBESCAMENTE E PER ATTIBUIRE LA RESPONSABILITÀ TOTALE AI MANIFESTANTI NONCHÈ PER PARARSI BENE LE SPALLE DAI LORO COMPORTAMENTI VIOLENTI, VENNE MESSA IN GIRO LA BALLA DELL'UCCISIONE DI UNO O DUE POLIZIOTTI. NOTIZIE FALSE. GLI ARRESTATI FURONO MOLTI E LA PEGGIO TOCCÒ A GENITORI PARENTI ED AMICI CHE SI RECARONO PRESSO LA QUESTURA CHIEDENDO NOTIZIE DEI LORO FIGLI. FURONO MALMENATI PUBBLICAMENTE. PRIMA DI SCRIVRE QUESTI MIEI POCHI RICORDI SONO ANDATA A CERCARE QUALCOSA SULL'ALLORA MINISTRO DELL'INTERNO PAOLO TAVIANI....ECCO COSA DISSE:
"....SO ANCH'IO CHE I PROBLEMI DELL'UNIVERSITÀ NON SI RISOLVONO CON LA POLIZIA, MA DEBBO DIRE CHE FINO A QUANDO RIMARRÒ A QUESTO POSTO, LE FORZE DELL'ORDINE NON DARANNO IN NESSUN CASO QUELL'IMPRESSIONE DI VUOTO DI POTERE CHE DETTERO NEL 1922 E CHE FURONO LA CAUSA CHE PORTARONO AL FASCISMO".
CURIOSO CONOSCERE CHI ERANO I PIÙ FACINOROSI TRA GLI STUDENTI:
PER I "ROSSI" FERRARA, LIGUORI, PIETRANGELI E SCALZONE.
I NERI ERA COMANDATI IN BANDE DA STEFANO DELLE CHIAIE. NON DIMENTICHIAMO CHE IL CAPO DEI NERI SI CHIAMAVA GIORGIO ALMIRANTE E CHE SEGUIVA PERSONALMENTE OGNI AZIONE DEI PUPILLI. SCUOLA A CUI VENNE SÙ POI IL DELFINO FINI GIANFRANCO. NON DIMENTICO LO SCORAMENTO (TUTTO PERSONALE) DI PASOLINI, FORSE IN QUEL CASO FU UN POCHINO FRETTOLOSO.
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