POLITICA DEI DISVALORI
Lasciando da parte le infelici battute berlusconiane,di cui il coniatore si vanta, preoccupa che da ieri i corridoi internazionali inquadrino il nostro Paese l'Italia a misura del suo Presidente del Consiglio. Hanno ragione. Quando a guidare un Paese non c'è e non ci sono persone trasparenti e serie ogni argomento si svilisce. Un popolo intero ne paga le conseguenze. Come può apparire limpido un Capo di Governo che esalta la famiglia quando lui stesso ne possiede più di una. Esalta la Chiesa nel rispetto dei suoi precetti per essere poi lui il primo a disattenderli. Rispetto per le donne, quando lui stesso attribuisce amanti (non reali) alla propria moglie, carrierizza donne con poca esperienza in campo politico,culturale, ma ben dotate fisicamente e ben disponibili nel "sociale". Esalta amici personali riconducibili alla malavita definendoli eroi. Il cui Governo propone schedature etniche. Immunità per le più alte cariche dello Stato. Possessore di televisioni, testate giornalistiche, settimanali, mensili, case editrici,assicurazioni, agenzie pubblicitarie e banche. Grande elettore dei propri legali i quali siedono in Parlamento. Emanazione di leggi a copertura di tutti i suscritti disvalori a protezione di se stesso e della sua compagine politica e difensoria. Considerare la Resistenza Italiana un non valore fondante della Repubblica Italiana, tanto è vero che mai una volta (lui grande presenzialista vanitoso) lo si è visto alle celebrazioni del
25 Aprile.
Tutto ciò senza saper gestire nè la cultura nè l'istruzione fattori fondamentali di ogni paese civile. Le risorse finanziarie distratte a favore di progetti lontani dalle reali priorità di noi cittadini.
L'Italia culla di cultura e civiltà millenarie pur avendo attraversato momenti bui resta un esempio di Bel Paese.
Noi, tutti, dovremmo saperla e volerla difendere.
Dopo la fine della guerra emanata la Costituzione la strada era tracciata. Una via che garantiva un futuro di speranza, un progetto serio e organico, garantendo la stabilità sociale e politica necessaria ad un paese che usciva fortemente piegato da un ventennio di fascismo ed una guerra feroce.
Da Craxi in poi, in Italia si fece avanti un populismo montante divenuto oggi un'onda anomala. Perciò ritengo il berlusconismo un disvalore. Questo tipo di destra non moderna, anzi vecchissima, non fa gli interessi del nostro Paese e di noi cittadini. Mal ci rappresenta sullo scacchiere internazionale.
Ma lui... è l'unto del signore e il suo babbo putativo ha giustamente provveduto a nominarlo suo erede universale.
Coi soldi e la libertà nostri.
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