domenica 4 marzo 2012

novella


DOMENICA, 04 MAGGIO 2008
I TRE PESCI
Alcuni pescatori, che avevano gettato più volte le reti senza prendere nulla, vennero a pescare in una parte del lago stretta e tranquilla, dove non erano mai stati.
Qui vivevano tre pesci grossi e belli, ma assai diversi l'uno dall'altro.
Il primo era furbo e prudente; il secondo forte e abilissimo, e il terzo era così pigro e pacifico che si muoveva appena per non morir di fame.
Quando videro la barca dei pescatori e ale reti che calavan sott'acqua, il primo capì il pericolo che li minacciava e, sceso subito al fondo, nuotò rapidissimo verso la parte ampia del lago, mettendosi in salvo.
Il secondo non volle fuggire.

" Stiamo a vedere che cosa capita "
 disse
 " In qualche modo me la caverò ".

Quando i pescatori gli furono vicini, il pesce salì a galla e stette così immobile che pareva morto. Un uomo lo prese con la mano e lo guardò un momento; poi, temendo che fosse guasto, lo gettò sulla riva erbosa. Qui il nostro pesce senza fare il più piccolo movimento fin che i pescatori non se ne furono andati, poi con un vigoroso colpo di coda, spiccò un bel salto, e fu di nuovo in acqua.
Il terzo pesce non pensò a niente, fu preso nella rete e finì fritto in padella e mangiato. Dice anzi la storia che anche dopo cotto non sapeva di nulla.

*****

Che insegna la novellina?
Che per salvarsi dai pericoli ci vuol prudeza per evitarli, o forza ed astuzia per cavarsi dall'impaccio; e che gli sciocchi e i poltroni hanno sempre la peggio.

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