
Natale nel ricordo
(Inizia così il libro. Ricordi personali dell'Autrice)
Da bambina il Natale lo trascorrevo sempre a Ortisei dove era nato il mio Papà e dove vivevano i miei nonni paterni. Le "tradizioni" tedesche sono ben diverse da quelle "carrarine".
I festeggiamenti del Natale, in Tirolo, cominciano con la prima domenica dell'Avvento, mio Papà quel giorno, dopo aver suonato al pianoforte "Stille Nacht", appendeva al camino della sala da pranzo (anche i camini sono diversi, assomigliano ad enormi stufe decorate con piastrelle fiorite) quello strano oggetto che mia sorella ed io chiamavamo "le tasche magiche".
Erano ventiquattro sacchettini appesi ad una lunga corda rossa con la data di ogni giorno di Dicembre.
Ogni sera, nella tasca indicata, Papà ci faceva trovare piccoli doni: confetti, bigliettini, sorprese di legno intagliato (che conservo ancora)...Anche quando divenni più grande, Papà continuò ad appendere al camino le tasche magiche.
In una triste giornata di Maggio mio Papà morì. Io avevo diciasette anni e mio papà neppure cinquanta...
...Il Natale arrivò lo stesso, puntuale, dopo pochi mesi.
Abitavo già a Carrara dai nonni materni. Nessuno di noi aveva il coraggio di far rivivere, senza Papà, le nostre magie natalizie...
La mamma decise di tornare ad Ortisei, dove Papà è sepolto, per fargli sulla tomba un albero di Natale e passare con lui il nostro primo Natale senza di lui.
Arrivammo verso mezzogiorno... c'era tanta neve: in Val Gardena è una cosa normale. In paese regnava una grande animazione, tutti pensavano al Natale.
Ci incaminammo stordite, quasi frettolose, verso il piccolo Cimitero.
Non scorderò mai lo straordinario spettacolo che apparve davanti ai miei occhi.
Il Cimitero silenzioso (anche il vento taceva) mi stupì come un'enorme tavola apparecchiata con tante torte di panna montata ornate di candeline accese...
Da bambina non avevo neppure immaginato che ad Ortisei ci fosse questa usanza: ogni famiglia posava sulla tomba dei propri cari, un piccolo abete decorato...ed io vidi per la prima volta quella stupenda tradizione...
La neve, ricoprendo i vialetti e le tombe, aveva reso tutto magico e misterioso.
I piccoli alberi di Natale, luccicanti per i cristalli di ghiaccio, brillavano come una tovaglia preziosa.
La tomba di Papà aveva già il suo abete decorato dallo zio Walter.
Ricordo ancora che provai una strana sensazione mentre percorrevo i vialetti del Cimitero, come di partecipare ad un incontro straordinario, non so spiegarlo; tutto era rivestito di pace e in quell'immenso biancore, mi sentii quasi felice.
Oggi il mio Natale è uguale a quello delle tradizioni carrarine, perchè ho sposato un carrarino.
Ogni anno però, la prima domenica di Dicembre, appendo al camino del soggiorno la lunga corda rossa con le tasche magiche e mio marito ripete per me le tradizioni tirolesi per ricondurmi a quelle immagini indimenticabili e alle più segrete memorie della mia infanzia.
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Da domani...le ricerche delle Signora Cristina raccolte andando di Paese in Paese ad intervistare le nostre Genti.
Buonasera
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