MAGGIO
MESE
DEGLI ASINI
Conosco questo detto fin da piccina. Chiedevo perchè quel mese in cui festeggiavo il mio compleanno fosse il mese degli asini. A scuola non andavo ancora...pertanto il profitto non era in "gioco".
Allora? Beh, mi spiegavano che in quel mese era abitudine pulire i pozzi neri e quei bellissimi bestiolini venivano adibiti al trasporto dei nostri "rifiuti". Insomma il botino. Passavano la notte e il loro "iò-iò" mi piaceva moltissimo.
Ora voglio parlare degli asini del Giglio.
Gli asini fino a non molto tempo fa rappresentavano il principale mezzo di trasporto delle uve raccolte nelle vigne o altri prodotti agricoli. Oggi ne restano pochi, man mano sono stati soppiantati dalle schioppettanti e traballanti api a motore. Restano in "servizio" per la raccolta nelle vigne più remote come al Fenaio o al Capel Rosso. L'anziano qui ritratto alla veneranda età quasi novantanni lo cavalca lungo la vecchia mulattiera che dal paese, Castello, conduce al Porto. (A me veramente quello della foto qui sopra pare più un mulo che un asilo.....la foto è di Matteo).
Vi mostro il vero asino del Giglio di colore bianco, di stazza robusta e a pelo raso, ha gli immancabili occhi saggi e un pò tristi di chi conosce la durezza della vita e del lavoro. Ricorda un pò la razza del Monte Amiata.
QUESTO è AMILETO
ALLA FINE DEGLI ANNI '60
Il 15 Settembre durante i festeggiamenti per il patrono dell'isola, San Mamiliano, si svolge una gara a groppa d'asino tra le strette e tortuose stradine di quell'incantevole paese; una cittadella fortificata.
Prima foto a cura di Matteo Fanciulli,
La diapositiva a cura di Enzo Fanciulli
La terza foto "rubata" a Giorgio Fanciulli il "nostro" a cui dobbiamowww.Giglionews.it
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