martedì 6 marzo 2012

libertà ... aurora

DOMENICA, 07 SETTEMBRE 2008
8 SETTEMBRE

...un giorno ormai ritenuto, da molti, inutile considerato quasi una vergogna, una macchia da sbiadire. Meno se ne parla meglio è.
Col cavolo!
Non mi dilungherò, l'argomento è grande e vasto. solo poche righe poi una poesia
Dopo il 25 Luglio 1943 il Re e Badoglio incaricarono il Generale Castellano a negoziare un Armistizio con gli Alleati. La sigla avvenne il 3 Settembre, passò alla storia come " il corto armistizio", a firmarlo su lo stesso Castellano nella città di Cassibile.
Il 29 Settembre venne firmato, a Malta, il cosidetto "armistizio lungo", questa volta saranno direttamente Heisehower e Badoglio a siglarlo.
Un lasso di tempo in cui accadde di tutto. Non bastava la fuga dei cosidetti "Reali" accompagnati dalla loro corte dei miracoli con a capo Badoglio. Lo squallore maggiore venne rappresentato dall'altalenante comportamento che i due tennero con l'alleato di sempre Hitler.
-Nulla è mutato! - -La guerra continua!.-
Un gioco sporco che vedeva al centro il Generale di tutte le stagioni...appunto: Badoglio. Uomo cinico,  ambiguo e incerto.
La popolazione fu "informata" solo l'8 Settembre.
Gli italiani vissero contemporaneamente momenti di speranza e di notevole tensione.
Il sollievo per la fine della guerra lasciava il posto alla preoccupazione per la minaccia dell'occupazione tedesca. Stagione drammatica che durò 18 mesi.
ECCO UNA BELLISSIMA POESIA
per tutte le stagioni e per tutti i paesi

*****

E' IL LAVORO OGGI L'AURORA

Entro il mio cuore
la tortura, oh tutta la tortura
dal mondo patita
geme che io in parole la redima,
e io perdutamente balbetto,
il mio cuore ancora in sè sente
le infinite morti
da uomini inferte a uomini,
gli anni trascorrono
e sempre nel ricordo l'orrore
e sempre l'insostenibile vergogna
e sempre in me il gemito
vano gemito anzichè parole,
e il terrore che anche il più grande canto
vano pur esso sarebbe,
chi mai l'ascolterebbe
se nuovamente domani sul mondo
la tortura infierisse
infanzia e vecchiaia insiem cancellando
e tutte le speranze?
Speranza aurora!
Chi ancora guarda l'aurora?
Mio cuore, ma tu lo sai!
E non è per essa che ancor batti?
Tanti e tanti e tanti
vicino a te e lontano
ogni dì s'alzano e non armi impugnano,
o forse armi sono,
martelli, vanghe, libri,
e vanno con questi lor vivi arnesi,
la terra è tutta un cantiere,
ogni dì è lavoro,
quanto lavoro sulla terra intera,
da secoli da millenni,
curvo era sino a ieri
ma ora di sè è fiero
s'anche duramente ancor soffre e lotta,
ben saldo nel non voler mai più
guerre nè torture,
nel volere il mondo
trasformato in fraterno giardino,
oh mio cuore, più non devi gemere,
abbi fede, tu vedi,
è il lavoro oggi l'aurora!
di SIBILLA ALERANO

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