LETTERA INEDITA DI
GIACOMO LEOPARDI
(inviata all'amico Antonio Papadopoli)

Mio carissimo Antoniuccio.
Non ti so esprimere tutta la gratitudine che ti
sento della cura amorosa che
hai avuto di scrivermi ben due volte per visitarmi
in questa mia solitudine. La lettera da Milano non è
mai capitata. L'altra da Venezia mi arriva. Dunque
tu m'hai ancora nella memoria, e mi ami come per
l'addietro? Io me lo immaginavo bene, nonostante il
nostro lungo silenzio. Il soggiorno di Recanati
non mi è caro certamente, e la mia salute ne
patisce assai assai: ma mio padre non ha il potere
e la volontà di mantenermi fuori di casa; fo conto
che la mia vita sia terminata. ci vedremo non più?
Non so veramente, mio caro Antoniuccio, e quanto a
me, credo essere diventato immobile. Ma io ti amerò
sempre, ancora lontano, e tu mi amerai, e mi darai
le tue nuove. Scrivimi spesso, ti prego. Se in tanta
mia nullità posso servirti in qualche cosa,
comandami....
il tuo Leopardi
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