MERIGGIO ESTIVO
di
Enrico Panzacchi
Dal fresco rezzo della stanza mia
veggio laggiù brillar nitidamente
l'asciutta rena e i sassi del torrente,
che un limpido fil d'acqua al fiume invia.
Rompe il verde del pian la bianca via
che s'allontana tortuosamente;
presso la siepe, al sol, dorme un pezzente
del suo magro cagnuolo in compagnia.
Più in là, da un campo biondeggiante,eguale
suona il rispetto d'una curva schiera
di mietitrici: stridon le cicale:
e per l'aria tranquilla, in tra la nera
canapa, d'improvviso ondeggia e sale
il fumo e il fischio della vaporiera
*****
questa Poesia pare scritta per questo lembo di terra dove c'è la mia casa.
A sinistra il torrente Orco, le cui acque furono definite L'Eva d'Or per la presenza di oro fluviale. Lungo le cui sponde si trovano boschetti ombrosi dove non è difficile trovarvi addormentati poveri esseri emarginati che si accompagnano al loro amico fedele, forse l'unico che hanno.
Le coraggiose contadine osano sfidare il caldo negli orti e nei campi. La canapa resiste qua e là, non la raccolgono più.
Anche il trenino della Satti passa e fischia allegramente. Non è più la vaporiera di decenni fa. Comunque essa fa capolino 2 volte all'anno,salutata ad ogni stazione e lungo tutta la tratta da bambini festanti e adulti assorti nei ricordi. La "Sciuffetta" giunge non solo a ricordo dei tempi che furono ma in occasioni speciali per la raccolta di fondi a sostegno della Ricerca sul Cancro. Un viaggio da Torino a Pont Canavese, la vecchia tratta ancora in uso, quella che usiamo abitualmente.
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