domenica 4 marzo 2012

d'alema

LUNEDÌ, 05 MAGGIO 2008
Ogni tanto la TV
la guardo anch'io
Lucia Annunziata ieri "parlamentava" con Massimo D'Alema. Ogni tanto porgevo orecchio ed attenzione. Che D'Alema fosse un Diessino tiepido verso il PD era noto, comunque la sua analisi post voto mi è piaciuta. Da uomo intelligente non poneva l'accento sugli errori. Molto tranquillo disquisiva in merito al 33% ottenuto dal partito e alla conseguente  autosifficienza nel divenire governativo; suggeriva e individuava una coalizione che comprendesse tutte le forze che si oppongo alla destra, e questo a partire dalle realtà locali. Non ci vuole molto a capire quale fosse la sua reale posizione a fronte al Veltroniano: "vado da solo". Infatti D'Alema era tra coloro che sotto sotto temeva un risultato elettorale sotto il 30%.
 Scandiva con la sua abituale "cadenza":
" Il bipolarismo non significa necessariamente, bipartitismo. Anche Berlusconi senza la Lega probabilmente non avrebbe vinto ".
Sostieneva che con Veltroni non vi è alcuna contrapposizione o antagonismo. Infatti se ne sta fuori dal PD, non ha incarichi e non ne vuole. Per me ha ragione.
L'altro aspetto quello che lo vede "mal indicato" per le parole proferite in merito a  Libia-Carlderoli, D'Alema lo spiega con intelligenza;  non permettere "ingerenze" straniere da parte di uno Stato estero indirizzato a  quello Nazionale. L'aspetto focloristico-fascista-xenofoba di Calderoli sono un'altra cosa. A proposito di Lega e leghisti ben ha centrato il problema della lievitazione di quella forza nazional-popolare ironizzando:
" Sono stato insultato perchè dicevo che è una costola del movimento operaio, ora queste cose le leggo sui giornali ".
Simpatico o antipatico Massimo D'Alema rappresenta molto.


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