martedì 6 marzo 2012

agosto 1944

DOMENICA, 24 AGOSTO 2008
24 AGOSTO 1944
E DINTORNI
LE STRAGI CONTINUANO SULLE
ALPI APUANE

Il 12 Maggio 1921 si costituisce a Carrara il Fascio, conta 60 iscritti.....è solo l'inizio.
L'oggi di ieri conta di troppa "roba". Proverò a parlarne a mio modo come sempre.
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il pane di Vinca
Ancora Reder ancora partenze dalla base tedesca di Fosdinovo verso la Valle del Lucido.
I nazifascisti si erano dati appuntamento in un luogo fra Gragnola e Monzone.
Giunti da Fosdinovo si incontrarono con i camerati fascisti appartenenti alla Brigate Nere di Pavolini, li condotte e comandate da un cararino certo Giulio Lodovici. Intanto da forno salivano verso il Cardeto e oltre le camionette della XMAS allo scopo di sbarrare i passi Apuani ai "Ribelli" in fuga dai monti del Lucido. Un'azione ben orchestrata.
Gli sgherri si diressero verso Vinca un bel paesotto montano alle spalle di Carrara. Abitata da cavatori e pastori con le loro famiglie. I Partigiani da quei luoghi passavano si riposavano e poi via. Mai una formazione partigiana si stanziò in quei posti. Pertanto nessun tedesco morto, per logica, nessuna rappresaglia avrebbe dovuto trovarla teatro di orrore.
Invece...
Orecchie attente ormai avvezze a suoni sinistri della guerra trasportati dal vento, udirono l'inconfondibile rumore dei motori di camions tedeschi che arrancavano sulla via che conduce al Paese. Gli echi di San terenzo e Bardine erano "freschi". La paura pervase in tutti e iniziarono le fughe verso la salvezza.Gli uomini scappavano per paura del trasferimento coatto in Germaia.
 Purtroppo la paura divenne terrore. Stavolta niente rastrellamenti e raggruppamenti di povere genti. La furia omicida li raggiungeva ovunque, sull'uscio di casa, nei campi, negli ovili, nelle macere e nei boschi...persin al cimitero. Falciati e violati là dove si trovavano. Anche qui si ripeteva il macabro rito del "bambino" strappato dal ventre della Mamma e..."passato per le armi". Ovviamente il "lavoro" si svolgeva con cura senza fretta. Rispettati i "canonici" tre giorni.
SI CONTARONO 176 VITTIME
"Placata" la furia i mai morti tornarono a Carrara e i tedeschi al Castello di Fosdinovo, non prima di aver razziato o bruciato fienili, stalle, ovili e case. Pulica, Bardine di Cecina, Ponte Vecchio tutto un bracere. La Gente Apuana in fuga immersa in un lungo tunnel di cui non si  scorgevana l'uscita. Più camminavano più la luce era lontana. Perchè non era ancora finita. Finiva l'Estate iniziava l'Autunno e il freddo Inverno del 1945 riservò ancora sofferenze.
All'uscita ad aspettarli ci sarà la tiepida Primavera .
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.....CARRARA
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CASTELPOGGIO
Altro giro altra corsa. Castelpoggio una frazione a monte della nostra Città è anch'essa coinvolta in giorni di fuoco e di follia. Strategicamente importante per raggiungere la valle del Lucido Fosdinovo e la Lunigiana tutta. Pericoloso per chiunque, fascisti,tedeschi e Partigiani avventurarsi sulla statale Aurelia.
Alla località Ponte Storto furono rinvenuti 2 corpi di tedeschi uccisi in uno scontro. Scattò la rappresaglia. Da prima la popolazione fu incollonata in Processione da Castelpoggio al luogo del ritrovamento. Ad attenderli non c'erano i corpi del nemico, no, due corpi di paesani ammazzati a bell'apposta in segno di "forza" e monito. Ma le mitragliatrici poste in paese a Dogana non scherzarono. Alla cieca ammazzarono numerosi cittadini come sempre inermi,innocenti e provati dagli stenti. Castelpoggio sarà ancora teatro di uccisioni sia a Settembre che a Novembre. Il Paese fu incendiato.
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MASSA
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GUADINE DI MASSA
24 AGOSTO 1944
Ricordiamo il blocco della XMAS per bloccare la via di fuga dalla Valle del Lucido.
Ponte di Forno, c'è una deviazione che porta ad una frazioncina chiamata Guadine. Senza motivo alcuno camionette di Marò, decimini, decisero di cambiare direzione dirigendosi verso Guadine. La paura dell'Eccidio di Forno era ancora viva. I militi erano gli stessi. Buffi esseri con canzoncini alla zuava. Crudeli come manco i tedeschi seppero esserlo. gente nostra Apuana toscana o al massimo ligure.
I marò rastellano a caso un certo numero di persone anche intente al lavoro dell'orto. Li sistemarono in fila,  condutti al  vicino torrentello Renata. Viso alla sponda spalle ai mitra. Macabra usanza di questa compagine scellerata al soldo dei tedeschi, macabri esecutori , rapaci avvoltoi, sporchi sciacalli esecutori per conto terzi, ma anche originali inventori ed esecutori di torture allucinanti.
Guadine 13 morti.
 Poi...i nostri italiani quelli che si fregiavano del motto: "X l'Onore", come simbolo il Gladio e l'Alloro, distrussero tutto, razziano incendiano.
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SI PUO'NASCERE A CARRARA
PERO' MORIRE IL 24 AGOSTO 1944 A
PONT CANAVESSE

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(FOTO SCATTATA IL 25 APRILE 1985 A PONT CANAVESE)
ELIA BINELLI
Queste poche righe solo un ricordo rivolto a questo nostro concittadino. Un giovane disoccupato di Carrara, il quale  si arruolò con altri quattro amici, sbandati come lui, nella Guardia Nazionale Fascista. Per tanti di questi giovani la vicina sede spezzina della XMAS era un tentazione. Luogo di arruolamento facile dove si veniva ben pagati e il rancio era ottimo. Furono tutti e cinque inquadrati nel "Sagittario" il cui capo era Beniamino Fumai. Con questa allegra compagnia  giunse in Valle di Lanzo dove disertò dai fascisti per passare con i partigiani della zona. Non fu perdonato. Ferito in uno scontro, ricoverato alla sezione distaccata dell'ospedale Molinette di Cuorgnè. Fu riconosciuto, strappato dal letto portato a Pont Canavese dove era di stanza il Sagittario. Lasciato senza cure e infine legato ad una sedia e di schiena fu fucilato da un "quartetto".Era l'imbrunire del 24 Agosto 1944. Chi si dichiarò voltario a giustiziarlo. I suoi amici e concittadini. Abbandonato sulla piazza senza manco le generalità. Dagli urli e gli imprechi a lui rivolti in dialetto, il curato esprapolò: Oneglia Elio. La lapide portava quel nome fino al 25 Aprile 1985 giorno in cui fu sostituita. Con enorme difficoltà dopo un anno ero riuscita a scoprie chi era quel mio giovane concittadino. Un anno di ricerche serie e strette. L'emozione ultima di conoscere il suo nome:
 ELIA BINELLI.
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P.S.
La sua storia integrale la pubblicherò prima o poi da quanche parte. Giace nel mio archivio. Resta viva in me. Oggi gli porterò come sempre un fiore.
A Bruno il fratello nato nel 1946 e alle sue sorelle un caro abbraccio.
Bruno è quello che scende le scale, con me c'è il Segretario dell'Anpi di Pont Canavese Quel giorno sostituimmo la targa. Da allora porta il suo vero nome e cognome accompagnato dal cognome della Sua povera Mamma. Morta vecchissima nel 1983 senza conoscere dove riposasse quel figlio sfortunato e ignorando che fine avesse fatto.

SABATO, 23 AGOSTO 2008

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