giovedì 8 marzo 2012

ricordi...

DOMENICA, 28 DICEMBRE 2008
SE...STAMANE L'ALBA...
POCO FA IL TRAMONTO
Fino a pochi minuti fa non avevo ancora letto la Cronaca di Carrara pubblicata dal Tirreno. Le solite cose più o meno simpatiche. Di clicco in clicco...un tuffo al cuore. Un necrologio ricordava il decennale della scomparsa di una Persona a me tanto Cara:
VALERIO PAOLETTI
Dieci anni e pare ieri quando giunse una telefonata:
" A lè mort Valerio"
Mia Mamma abitava già qui con me.  Per noi una brutta notizia. Valerio era poco più che settantenne.
Oggi vederlo immortalato al volante della sua amata auto mi ha commosso. Non bastava stamani....
La famiglia Paoletti mi ha visto nascere. Abitavano all'ultimo piano, noi al primo. Fin dai primi anni Valerio e la Marosa facevano a gara nel  rubarmi di casa. Mi portavano sù... il loro pianoforte era un giocattolo prezioso. Con loro ero felice mi volevano bene ed io ne volevo a loro. C'era anche un altro fratello Leonardo. I genitori: la cara e vivacissima Andreina e il buon Ugo. Valerio e la Mamma sembravano due gocce d'acqua. Fisicamente Lui era alto quanto la mamma piccolina, la somiglianza rappresentata dai loro caratteri estrosi e la portanza elegante. Valerio cantava sempre, scendeva le scale velocemente attraversava il lungo corridoio che porta in casa mia danzando. Al tempo le porte erano sempre aperte o con la chiave inserita nella toppa.  Lui apriva, un abbraccio e un bacio non mancavano mai.... tanta allegria...eppure, crescendo, divenendo io adulta vi scoprivo anche una forte componente malinconica.
Valerio amava l'Arte e il Bello delle cose. Per me aveva un'ambizione.... Un giorno si presentò con un paio di scarpette per la danza confezionate in raso rosa con le punte quadrate e lunghe stringhe. Insisteva perchè io frequentassi un corso....scappai a nascondermi! Mica si arrese! Venne il periodo in cui allestì i mai dimenticati " Quadri Viventi". Anche in quell'occasione mi rifiutai. Ci restò male...però capì che non ero portata a calcare le scene! Non scorderò mai il "quadro" della Madonna a cui si rivolgeva un giovane nero cantando la famosa canzone:
ANGELO NEGRO.
La foto la sua auto....
Come posso dimenticare il giorno in cui, giovanissima mamma, uscii dall'ospedale di Carrara tenendo in braccio il mio Primogenito...
Valerio si fermò in mezzo alla strada aprì la portiera e scese di corsa... e a voce alta esclamò:
" Fatemi vedere il  bimbo della Carla..."
Questi ricordi mi fanno rabbrividire.
Il Necrologio di oggi invita ad un ricordo.
L'Amico di Valerio stia tranquillo...Non lo dimenticherò mai
020
Valerio, questo è il lume a petrolio che minacciavi di rubarci...prima o poi... E' ancora in ottimo stato. La foto è stata scattata la notte della Vigilia scorsa..
TE LA DEDICO...

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