domenica 18 marzo 2012

politici in erba...


TANTO PER STEMPERARE IL CLIMA...
come farsi eleggere almeno Consigliere Comunale
due serie proposte




innamorati della cultura

SAN VALENTINO 2009

“ Innamorati della Cultura “

San Valentino a Torino, Cuneo, Biella, Novara, Verbania, Moncalieri, Rivoli fino a raggiungere l’Alta Val di Susa e Bardonecchia vi si terranno manifestazioni culturali.
Manifestare a favore della Cultura in epoca di tagli rappresenta, a mio avviso, un grande passo avanti anche perché l’iniziativa è partita dai giovani ragazzi. Avrebbero voluto formare cortei colorati e vivaci  mettendo in campo la spontaneità di cui sono capaci, attingendo alla loro fervida e fresca immaginazione. L’Assessore Regionale alla Cultura Gianni Oliva ne è divenuto padrino. Si è incontrato con gli organizzatori e li ha sponsorizzati. Torino vivrà quest’oggi un pomeriggio festoso che troverà il suo centro nella Piazza Carignano, nel suo Teatro, con appendici in molte altre piazze cittadine. Musica, giocolieri, lettura ed arte in strada. A questa festa hanno aderito con entusiasmo quattrocento associazioni ed Enti Culturali piemontesi, Ascom e Confesercenti. I musei resteranno aperti, non chiuderanno le librerie e le biblioteche che si trasformeranno in luoghi di incontro per una semi Notte-Bianca, la quale dovrebbe protrarsi fino alla mezzanotte.
Gianni Oliva la definisce una giornata dell’orgoglio del settore culturale, sottolineando la necessità di levare la voce contro il giro di vite imposto dal governo.
Condivido pienamente iniziative di questo stampo. La cultura è un benessere e alza la qualità della nostra vita. Il mio contributo lo darò acquistando un libro già prenotato in libreria. Non può e non deve mancare dalla mia libreria. Non servirà solo a me, farà da “testimone” prezioso.


attrici e politiche ...

se ci si mettono anche la Ferilli e la Belillo!

La compagna Ferilli tradita da Walter
"La Belillo mi insultò, l'avete difesa"
L'attrice scrive a Veltroni: avete votato per garantirle l'immunità contro la mia querela. "Ecco perché la gente è schifata". Poi cita Berlinguer:

 "Il privilegio va distrutto ovunque si annidi"

di ALESSANDRA LONGO
*****
Non ho mai visto di buon occhio "assumere" testimonials dello spettacolo leggero per "sponsorizzare" la politica. Ciò non vieta loro di appartenere ad uno o a l'altro schieramento. Costoro cadranno, all'occorrenza, nello scontato spot di ritorno a loro utile per la visibilità professione e non a favore della politica, che resta malgrado loro, una cosa seria; l'interesse personale lo si deduce dai programmi che frequentano e dai rotocalchi in cui appaiono. Sorvolo per decenza, lo sbandieramento dei talami sempre più lussiosi e ricchi, siano essi sacralmente o paganamente frequentati. Manco mi piace la difesa ad oltranza a suon di protezione sotto l'ala del "diritto" parlamentare invocata dalla Belillo. Come donna agogno la parità ancora non raggiunta dalla stragrande maggioranza di noi, detesto e scanso da me i comportamenti scorretti di cui sopra. I primi per ocaggine acquisita, quella che "arma" i maschi a considerarsi superiori a noi tutte...a prescindere.
 Nel secondo...rimando alla frase di Berlinguer senza se e senza ma.


carlevale

DOLCI BUONI E ALLEGRI

dal web ........................................


il Carnevale ci regala dolci che solo a guardarli mettono allegria, ce ne sono di tantissimi tipi; ogni Regione tramanda i suoi, talune volte le ricette si ripetono con leggere variazioni...oggi è giorno di Bugie, Chiacchere o Cenci. Io li ho conosciuti come Cenci. In casa nostra non c'era un momento particolare per dare il via ai "lavori". Mia Mamma era molto brava nel prepararli e i miei cugini spesso "richiedevano". Farina, uova, burro, zucchero semolato e vanigliato, un mezzo bicchierino mignon di cognac, un pochino di sale. Tutto preparato e ben allineato sul grande tavolo in noce ricoperto da una bellissima lastra di marmo bianco. Guardavo incantata la preparazione.  Principiava a setacciare la farina, poi con l'aiuto delle mani componeva un "vulcano", tale e quale a quello che il Babbo mi costruiva al mare sulla spiaggia. Pian piano e con velocità impastava tutti gli ingredienti. La pasta veniva raccolta in un candido strofinaccio (bucarol), riponendolo nella ghiacciaia. Che bella la vecchia ghiacciaia!.... Un cubo di media grandezza di colore verde, toccava alimentarlo con il ghiaccio comperato da un camion che ogni giorno passava a rifornire le cantine, i bar e i ristoranti. A noi lo passava il "Veronese", la trattoria sotto casa. Dopo pochi minuti di posa al fresco, iniziava l'ultima fase: stendere la pasta, tagliarla a listelle alla cui metà veniva fatta un'incisione per il lungo. Ultima la frittura. Le mie narici immaginano quel profumo misto di olio di oliva e impasto dolce. Non solo olio di oliva, i migliori Cenci, quelli più croccanti e profumati erano garantiti dalla frittura nello strutto di maiale, anche qui un ricordo vivo: una montagnola bianca simile alla panna....

FESTA DI COMPLEANNO IN MASCHERA













scienza...

che sia scientificamente testato non aggiunge nulla di nuovo resta il peggior sentimento

LA RICERCA

"L'invidia? Come un dolore fisico
la sfortuna degli altri un piacere"


La scoperta di un team di ricercatori giapponesi. La risonanza magnetica mostra che le emozioni negative attivano nel cervello le aree associate alle sensazioni fisiche



PROVARE invidia è come sentire dolore fisico. Quell'emozione meschina e negativa che ci spinge a desiderare il male per gli altri e a sminuirli per non ammettere che sono migliori di noi è l'equivalente della slogatura di una caviglia o della bruciatura di un dito. Per il nostro cervello le due cose non sono affatto diverse: a rivelarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Science e condotto dall'equipe di Hidehiko Takahashi dell'Istituto Nazionale di Scienze Radiologiche di Inage-ku, in Giappone. Non basta: i ricercatori hanno anche scoperto che il dolore altrui provoca autentico piacere nell'invidioso, la stessa sensazione di appagamento che lasciano il cioccolato e il sesso.
(segue in)

odore della morte

l'odore della morte


Oggi ho fatto una brutta esperienza. Ho conosciuto l'odore della morte. Sono rientrata da poco dall'ospedale. Il reparto di oculistica è stato smembrato, anzi dimezzato, ospita otorinolaringoiatria in tutte le sue "varianti"; ciò determina una mescolanza di casi medico-chirurgici diversi tra loro. Le camere sono composte di tre letti, come in origine. Pazienti ricoverati in Day Hospital incontrano ricoverati con degenze di giorni, o le urgenze. Ho visto preparare tutto dall'ossigeno alle sonde...un incubo! Un anziano colpito da emorragia e operato, appena liberatosi un letto, è stato portato nella camera con mio marito. Stava morendo.....
Questa settimana già non è stata delle migliori dal punto di vista emozionale. Il caso di Eluana Englaro me lo sentivo addosso da tanto tempo. Il tam tam del sondino gastrico, il (dicono i saggi) lasciarla morire di fame e sete, mi faceva ricordare mia Mamma. Soffriva da anni di piccole sincopi causate dal ravvicinamento delle vertebre cervicali. Cadeva sovente, abitando da sola a Carrara, dopo l'ultima rovinosa caduta nel 1997 venne a vivere con me, era molto invecchiata e i problemi sanitari si accumulavano. Venne, a Cuorgnè, molto malvolentieri. Significava lasciare Carrara dove era nata nel 1913. Essendo figlia unica, gioco forza....non c'era altra soluzione. Già da anni si lamentava che voleva morire che era stufa, vivere era inutile....ecc. La sua casa di Carrara sembrava una farmacia, ma i farmaci li prendeva a rate, di fatto non si curò mai. Noi la curammo, mio marito si dedicò completamente a lei; la accudiva alzandola la mattina, lavandola, dandole colazione. Questo per 4 anni. Più tempo passava e più si incattiviva con la vita e con noi che non la lasciavamo morire. Giunse persino a chiedermi di parlare col dottore perchè le desse "qualcosa". Un pomeriggio di metà giugno cadde, il femore cedette. Nelle donne anziane lo potremmmo definire un "classico" incidente. Ospedale, ottima riuscita chirurgica, da allora si rifiutà di mangiare. Non ci fu nulla da fare. La mandai in una clinica privata per la la riabilitazione, andava avanti a flebo. Il primario era disperato non poteva permettere che una paziente morisse di fame nella clinica da lui diretta. Venne a casa, le provammo tutte. Niente, fu di nuovo ricoverata, un medico mi interpellò per installare la Peg,  rifiutai decisamente, glielo dissi chiaro...
" mia Mamma mi odia, ci odia tutti perchè cerchiamo di imboccarla accusandoci non volerla lasciare morire, quando si vergogna e mangia ci vomita tutto addosso...e lei propone una alimentazione coatta? Non insista, se vuole parliamone direttamente con mia Madre...se si convince non le assicuro che non si strappi, poi, il sondino..."
La riportai a casa. Deperiva a vista d'occhio. Rifiutava tutti anche il bere.
Cercai una clinica privata di lunga degenza. Il primario garantì che da loro non veniva praticato nessun accanimento terapeutico, comunque dovevo avvicinarle una persona durante i "pasti". Ogni assistenza al pasto costava una bella cifretta, non mi importava nulla. Ho fatto il mio dovere fino in fondo. Amo la vita odio la morte: quella degli altri più della mia. Le ho dato la possibilità di vivere contemporaneamente ho rispettato la sua volontà. 
E' morta il 2 Ottobre 2001.
 La mattina, dopo la morte di Eluana ho accompagnato mio marito, per esami, nella stessa clinica dove morì mia Mamma...è stata dura.


maschere


NON CE LA FACCIO A TENERMELA........



tranquilli, pur scompisciandomi dalle risate...non me la stò facendo addosso.
RAI3 Regione Piemonte, il Nazionale poi, hanno riportato una notizia di quelle da NON tenere. A Torino vi è stato un tentativo di rapina in una delle Agenzie di Unicredito. Due fratelli catanesi hanno tentato di far"cassa". I loro volti coperti da maschera. Uno piccoleto con il muso di Berlusconi, l'altro con quello di Dell'Utri. Li hanno subito smascherati. Mi sarebbe piaciuto che le maschere fossero non rimovibili, appartenessero ai reali "proprietari". Presto, c'è da giurarci,  la scena dell'arresto  " carnascialesco " da parte dei C.C. con tanto di maschera sequestrata in mano sarà su you tube., visto che un cittadino da un balcone ha ripreso la scena....poveri ladri sprovveduti....prima del "colpo" avrebbero potuto chiedere ai "maestri" un corso di formazione professionale.

scellerati

QUANDO REITERARE E' DANNOSO
patti lateranensi 2


A DIVENIRE...
PATTO SCELLERATO



bella miscellanea di errori e interessi politici e personali.
Questa foto rappresenta un punto, mi sa, di non ritorno, del costume italiano. La tv commerciale che sovverte la tradizionale cultura nazionale. La RAI, seppur a qualche tratto bigotta, assolveva in pieno al compito proprio di INFORMARE. I fatti di questi giorni ci fanno toccare con mano quanto ormai l'informazione si sia ridotta ad un lumicino, trasortatasi in plagio ed indottrinamento. Un'Italia che pareva si lacerasse nel dolore per un caso drammatico occorso ad una cittadina italiana, diveniva nell'ora della sua morte una farsa. Perchè farsa. Trasmissioni quali il grande fratello piuttosto che altre anche della rai continuarono a diffondere spattacoletti di bassa levatura, balletti e pseudoscopritori di talenti canori. Vespa non raggiungeva, seppur la sua untuosità innata rischiava di spalmarsi perpetuamente su numerosi schermi, non riusciva ad ottenere una percentuale di ascolto superiore a quella dell'occhio di "dio".  Enrico Mentana aveva proposto al gruppo mediaset di rivedere il palinsesto. Incassato un rifiuto il gornalista minacciava le dimissioni...prontamente accettate. Allora signori del mondo di Internet, tirate le conclusioni. Il cavaliere di Arcole e la sua Corte dei Miracoli che tanta approvazione ottennero in termini di "sensibilità", "umanità" e "difesa della vita" (dando vita subdolamente ad uno scontro istituzionale pericoloso)....sono credibili? Se riterrete di "si"....poveri noi e...ancor peggio VOI.
Ancora una volta potè più la farsa della Pietà. 

OTTANTA ANNI DI DISGRAZIE...



11 Febbraio 1929. Governo italiano e Santa Sede, esattamente ottanta anni fa stipularono un trattato per regolare i rapporti tra di loro, ponendo fine alla "questione Romana" apertasi nel 1870, eliminando così ogni ragione di dissidio tra i contraenti. Un trattato politico nel vero senso del termine, il governo fascista, di fatto, restaurò l'autorità sovrana e temporale dei pontefici sui palazzi vaticani e suoi annessi che da allora prenderà il nome di Città  del Vaticano, a sua volta il papa riconosce il Regno d'Italia con Roma capitale. Uno scambio di interessi subdolo. Mussolini incassava l'appoggio al suo regime, il papa otteneva l'imposizione della propria dottrina su tutta l'Italia. Insegnamento della religione in tutte le scuole del regno. Uno degli aspetti più deleteri fu sancire gli effetti civili del matrimonio religioso. Fino allora il legame matrimoniale era libero. L'odioso e longevo trattato porta le firme del Cardinale Gasparri e di Mussolini.

teologo



FINALMENTE QUALCUNO LO RILEVA


"L'interruzione di procedure mediche sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Le decisioni vanno prese dal paziente o da coloro che ne hanno legalmente il diritto. Catechismo della Chiesa cattolica articolo 2278"

LA STRISCIA ROSSA


Già l'altro ieri il teologo Hans Kung aveva ben argomentato su La Repubblica, ribadendolo ieri in collegamento con l'Annunziata nel suo programma di RAI3 Mezz'Ora. Kung dopo che Benedetto XVI lo aveva invitato a Roma, anni di non "allineamento" in cui il teologo tedesco-olandese fu "mobizzato"; uscito dal colloquio disse:
- Questo Papa vi stupirà.-
Lo disse...forse ci credeva. Ora è deluso amaramente, in modo particolare sui questione di lefevriani, sulla non accettazione del Concilio Vaticano II°, sul negazionismo di uno di loro, la stampa e i comunicati di Curia scrivono:
 "il Papa non sapeva..." 
Giustamente Kunz afferma...impossibile che un Papa non sappia, non si tratta di cosa avvenuta recente, di un argomento marginale
Una cosa è certa...
PERSONALMENTE MI HA STRASTUPITO.






ricordi....



Ho appena chiuso le persiane. Fuori c'è una bellissima luna color del ghiaccio. La notte promette un bel "freschetto". Posto una fotografia scattata nel Febbraio dell'anno scorso al Giglio. Verso le otto prima di cena, uscivo  mi recavo al molo Verde...mi sedevo e guardavo il mare....
ho rivisitato anche ricordi lontani...i miei 15 anni e l'indimenticato Fred



il babbo dei nidi

ECCO IL BABBO DEI NIDI

Loris Malaguzzi

"Il bambino - è fatto di cento. - Il bambino ha cento lingue - cento mani - cento pensieri - cento modi di pensare - di giocare e di parlare - cento sempre cento - modi di ascoltare - di stupire di amare - cento allegrie - per cantare e capire - cento mondi - da scoprire - cento mondi - da inventare - cento mondi - da sognare. Il bambino ha cento lingue - (e poi cento cento cento) - ma gliene rubano novantanove. - La scuola e la cultura - gli separano la testa dal corpo. - Gli dicono: - di pensare senza mani - di fare senza testa - di ascoltare e di non parlare - di capire senza allegrie - di amare e di stupirsi - solo a Pasqua e a Natale. - Gli dicono: - di scoprire il mondo che già c'è - e di cento - gliene rubano novantanove. - Gli dicono: - che il gioco e il lavoro - la realtà e la fantasia - la scienza e l'immaginazione - il cielo e la terra - la ragione e il sogno - sono cose - che non stanno insieme. - Gli dicono insomma - che il cento non c'è - . Il bambino dice: - invece il cento c'è."

Eccolo qui. 
Anche per Loris Malaguzzi la svolta pedagogica inizia nel 1945. Era un giovane maestro, esercitava in una scuola di un piccolo Borgo della campagna reggiana. Venne coinvolto in un progetto promosso da gente comune, genitori contadini e operai che avvertivano la necessità di una assistenza scolastica diversa da quella tradizionale i cui orari non permettevano di seguire i propri figli nel modo che loro avrebbero desiderato. Malaguzzi abbandona l’insegnamento nella scuola pubblica. Forte della sua formazione universitaria in pedagogia e psicologia applicò un metodo nuovo e scientifico, basandosi sul monitoraggio del comportamento di ogni bambino, osservandolo nel gioco, nella sua capacità naturale di interazione affettiva e collaborativa con i compagni. Modo migliore per studiare i loro comportamenti e conoscere lo sviluppo del linguaggio e delle prime relazioni sociali, scoprirsi pensanti e iniziare a conoscere se stessi. Luogo dove potrà svolgere un ruolo attivo utile al suo processo autocostruttivo aiutato da uno sviluppo armonioso di acquisizione quotidiana. Malaguzzi avversava la pedagogia profetica. Sostenendo:
“ Sono contro alla pedagogia profetica che sa tutto del bambino ancor prima di averlo visto”.
 Nel 1946 esistevano nel reggiano già otto “Scuole del Popolo”, scuole di ispirazione laica. Lo stato non vedeva di buon occhio queste nuove scuole in particolare quelle riservate ai bambini con età inferiore ai tre anni. Comunque in un decennio queste scuole vennero tutte municipalizzate, a suon di battaglie vinte nel far accettare e riconoscere la giustezza della impostazione laica nell’insegnamento. Le scuole iniziarono a chiamarsi “ Scuole dell’Infanzia “ e “Asilo Nido”: PER BAMBINE E BAMBINI. Mi piacerebbe si cogliesse il senso rivoluzionario di quanto scritto in carattere maiuscolo.
Arredo delle sezioni strutturate a misura fisica, dove poter ricostruire un ambiente familiare. Atelier dove lavorare, giochi e pranzi all’aperto, arredo esterno ricco di strutture e adeguatamente sicuro. Asilo nido, luogo di libertà dove l’educatore ricopre un ruolo di osservatore dialogante. Non dimentico la nuova politica di autogestione che vedi per la prima volta educatori e genitori insieme.
Lavorare al Nido, acquisire la culura pedagogica di Loris Malaguzzi, mi ha dato molto. Matteo era nato da pochi mesi, avevo frequentò anche Lui il Nido, trovò una mamma preparata, avevo 36 anni. Molto di più di quella che ebbero i suoi fratelli e sua sorella….giovanissima mamma.

Loris Malaguzzi, che conobbi a Torino, poi lezioni in video conferenza, morì nel 1994, non lavoravo più al Nido. Ne fui molto addolorata, aveva poco più di settanta anni.
Dopo la morte, la sua Città Reggio Emilia fondò.
REGGIO CHILDREN
Centro internazionale per la difesa e lo sviluppo dei diritti e delle potenzialità delle
BAMBINE E DEI BAMBINI.
Un GRAZIE grande anche per la sua rivista mai dimenticata “ZERO6”






la mamma dei nidi


LA MAMMA DEI NIDI ITALIANI

Stamani mentro facevo la fila alla posta il mio sguardo si fermava su un raccoglitore con il francobollo celebrativo emesso a ricordo della pedagogista Maria Montessori  in occasione delle celebrazioni del centeniario della fondazione della prima “ Casa dei bambini “. Una immagine ormai celebre. Ogni tanto il nostro cervello ci fa scherzi improvvisi, associa visioni con ricordi.  Mi saliva un’altra figura di Donna che dedicò la sua vita alle donne sole e ai loro bambini.



Elda Scarzella Mazzocchi
Fondatrice del “Villaggio della madre e dei fanciulli” di Milano fondato nel 1945 . Antecedentemente visse molti anni in Sardegna dove prestava assistenza a donne in difficolta, nel tempo con l’esperienza e la sua sensibilità coltivò un sogno concreto. Rientrata a Milano alla fine della guerra, riusci a trasformare il sogno in realtà. Bussò a tante porte riuscì grazie alla sua forza e schiettezza d’animo a sensibilizzare diverse persone affinchè le mettessero a disposizione fondi e luoghi dove poter realizzare un centro di accolgineza per donne incinte, un luogo dove queste potessero partorire e allevare i propri bambini, cercarsi un lavoro, lavorare sapendo che i loro piccoli sarebbero stati allevati in un luogo chiamato Nido, dove al loro ritorno avrebbero vissuto insieme. Un trampolino verso una vita migliore ed autonoma.
Le prime ospiti del 1945, furono delle giovani madri reduci dai campi di concentramento.
La prima sede fu nelle baracche di Palazzo Sormani ristrutturate allo scopo.  Il salto di qualità avvenne alcuni anni dopo istituendo la sede QT8 progettata dal figlio architetto della Signora Scarzella. I benefattori non mancarono ma fu dura. Con gli anni il centro si trasformò. Le esigenze sociali cambiarono. L’Asilo Nido era diventato un centro educativo di grande qualità che si apriva alla formazione di educatori 0/3 anni. Conobbi con le colleghe la Signora Scarzella nell’Ottobre del 1980, quando il Comune di Cuorgnè organizzò un periodo breve di tirocinio di formazione dopo la nostra assunzione in occasione dell’apertura del nostro Nido. L’obiettivo non consisteva soltanto nel’osservazione del lavoro svolto nel centro, le lezioni, i colloqui; lo scopo era quello di farci conoscere tra colleghe, lavorare, mangiare dormire insieme non è cosa da poco. Fu un buon viatico di cui conservo un ricordo vivo.
Della Signora Elda ho un’ottimo ricordo. Una donna imponente nel fisico quanto nel carattere, esigente e preparata, una roccia di severità ed autorevolezza…con un cuore d’oro. E’ morta pochi anni fa a 101 anni.




donne


UNA POESIA DI ALDA MERINI

da : " Terra d'Amore"
La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che si abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro alla porta socchiusa.
Ma l'Amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la sua vigliaccheria.

"regole" malsane

NON SARO' VOSTRA COMPLICE



Il pacchetto di sicurezza votato e approvato dal Parlamento fuga ogni dubbio, viviamo in un Paese governato da una compagine pericolosamente avviata verso un percorso antidemocratico. Un complesso di "regole" vistosamente anti costituzionali. Un governo sotto scacco della Lega, di questa pericolosità ne sono ben consci molti parlamentari, lo si evince in modo netto nel momento in cui il voto è segreto piuttosto che palese. La bocciatura del governo su tre punti lo manifesta in modo chiaro. Un grazie al nostro Deputato Casson, ha impedito l'approvazione di un punto pericolosissimo, gravemente peggiorativo della già squallida legge Bossi-Fini. Diciotto mesi di segregazione forzata per gli stranieri irregolari, in campi rigorosamente "protetti" da filo spinato.
Proporre un distacco familiare di cinque anni per gli immigrati mi fa emergere alla mente la triste condizione familiare dei nostri cittadini migranti padri di orfani forzati e le loro madri definite poi "vedove bianche", in quanto i loro mariti pian piano sparivano, le abbandonavano senza assistenza alcuna, ricordo che il divorzio ancora non c'era. Vogliamo un Mondo un'Europa così?
La tassa di soggiorno si commenta da sola. L'Italia sa prendere i soldi solo dai poveracci.
I Radicali propongono giustamente l'introduzione di una legge che vieti la tortura...RESPINTA. Eppure segni gravi di violazione ce ne sono stati, li conosciamo, li abbiamo denunciati. Il fatto stesso di negare...la dice lunga sulla reale esistenza e frequentata violazione dei diritti di manifestanti, arrestati e detenuti.
Due articoli approvati rappresentato un'altra violazione seria in materia di diritti, mi riferisco al riconoscimento del patrocinio gratuito da parte dello Stato: Si per le vittime di stupri, no per le vittime di incidenti sul lavoro e per le loro famiglie.........

PER L'IGNOBILE PROPOSTA DI DELAZIONE DA PARTE DEI MEDICI RIMANDO AL BELL'ARTICOLO DI ILVO DIAMANTI SU LA REPUBBLICA

Medici (delatori)
in prima lineaProbabilmente è involontario il doppio registro che impronta la comunicazione del governo, in questa fase. Un male necessario, generato dalla convivenza di soggetti politici tanto diversi. L'idea di libertà e, parallelamente, di controllo individuale che emerge - anzi: erompe - da alcune iniziative assunte con singolare sincronia. Evoca una visione strabica e dissociata. Una doppia morale.

Da una parte, il chiodo della libertà di parlare senza essere ascoltati. L'ossessivo mantra sulla necessità di impedire le intercettazioni, limitandole al minimo. Non importa se utili alle inchieste. Anche se l'intenzione si scontra con l'impossibilità pratica di attuarla. Perché le orecchie che ascoltano le nostre conversazioni sono ovunque. Come gli occhi che ci scrutano. Noi siamo "tracciati" a ogni passo e in ogni conversazione. Altro che i prodotti alimentari. E se qualcuno ci osserva e ci ascolta è difficile - velleitario - impedirgli di archiviare le nostre parole, i nostri messaggi, le nostre azioni, i nostri percorsi internautici. Nonostante le leggi. Che possono condizionare l'azione delle autorità pubbliche. Magari dei giornali. Non degli "altri" spioni, nascosti nell'ombra, nell'etere, nella rete, lontano da qui.

D'altronde, il guardonismo è divenuto un genere mediatico di successo. Come dimostrano i grandi fratelli, le talpe e le isole dei presunti famosi. Ma il Presidente del Consiglio - e proprietario di Mediaset, paradiso dei reality - insiste. Anche perché - dice - lui, per primo, è stato intercettato e certe sue conversazioni se uscissero lo convincerebbero ad andarsene dall'Italia. Non capiterà. Anche se quelle conversazioni dovessero uscire, ormai ci siamo abituati a tutto. Lui stesso, ne dice di tutti i colori, un giorno sì e l'altro pure. Non in privato o al cellulare. Ma in pubblico. Di fronte ai microfoni. Per poi smentire, precisare, rettificare ciò che tutti hanno sentito. Figurarsi se il pubblico si scandalizzerebbe di fronte ai contenuti delle sue intercettazioni. Da lui è disposto ad accettare - e ha accettato, fino ad oggi - di tutto.

Tuttavia, la preoccupazione per questo Grande Occhio, per questo Grande Orecchio che ci spia dovunque non è da prendere alla leggera. Noi, almeno, non lo facciamo. Per quanto disillusi, scettici e un poco cinici. Nonostante tutto: questo martellante riff sul diritto alla privacy ci sembra utile. Serve a frenare almeno un poco l'inquietante e rapida scomparsa dell'uomo privato. Soprattutto se il monito viene dal Signore dei media e della comunicazione. A cui tanta parte della popolazione crede. Dal governo che ci governa, senza quasi opposizione.

Per questo ci chiediamo come possa lo stesso governo, come possano le stesse forze politiche, come possa il Presidente (del Consiglio, per ora), come possano quelli che combattono lo spionismo quotidiano: come possano incitare alla medesima pratica i medici. Coloro a cui affidiamo la nostra salute, il nostro corpo, la nostra stessa identità. Coloro a cui consegniamo i nostri segreti più segreti, tanto segreti che talora restano segreti anche a noi. Coloro che sorvegliano la nostra vita e la nostra morte. Dovrebbero indagare su immigrati, barboni, sbandati, quando si rivolgono a loro, quando vengono ricoverati d'urgenza. E se clandestini, irregolari, homeless: schedarli e denunciarli. Naturalmente dopo averli curati. Così li possono arrestare senza troppi problemi.
Doctor House. I medici in prima linea. Il mio amico Vincenzo, che dirige il Pronto Soccorso. Non lo farebbero e non lo faranno mai. Figurarsi. Un medico.

Non fa obiezione di coscienza quando rifiuta di denunciare i poveracci che si rivolgono a loro in stato di necessità. E' questione di etica professionale oltre che personale. Come la chiamano? Deontologia. E poi, se il governo e il suo presidente rivendicano il diritto dei cittadini (e in particolare il proprio) a non essere ascoltati quando si è al telefono. Se esigono che, a maggior ragione, le loro chiacchiere non vengano raccontate in giro. Ma come possono pensare che un medico possa fare il delatore. "Vendere" un paziente, magari ricoverato d'urgenza, tanto più se in condizioni sanitarie - e sociali - penose? E' come chiedere al prete di raccontare i segreti raccolti in confessione. Alla Caritas di denunciare i poveri e gli stranieri che accoglie e assiste. Agli avvocati di rivelare quel che sanno dei loro tutelati. Al commercialista di raccontare i conti "veri" dei loro clienti.

Altro che Tavaroli e Genchi. Altro che le centrali di ascolto e gli archivi delle intercettazioni. Questo paese versa ormai in uno Stato impietoso.

(6 febbraio 2009)

italia dei branchi


ITALIA DEI BRANCHI




«L’Italia che viviamo non è una società ma un accrocco di branchi, ognuno con le proprie leggi non condivisibili. Vivere nel branco è come vivere in una bolla che falsifica il valore delle cose»Barbara Spinelli, “La Stampa” 1 febbraio
da la striscia rossa de l'Unità

*****

A proposito di branchi...leggere i giornali diventa almeno per me sempre più difficile. La "bella notizia" l'avevo letta già da ieri in web. Un'uomo di 35 anni di nazionalità indiana è stato picchiato e dato alle fiamme da parte di un "branco" italico. Senzatetto dormiva in una stazione della provincia laziale. Giovani ubriachi e drogati avevano bisogno di una emozione forte. La pena ? Penso sarà la solita.
La Politica deve fare qualcosa.  L'India o altri Paesi Esteri i cui cittadini vengono così barbaramente violati dovrebbero ritirare ogni Console ogni Ambasciatore.
I partiti Italiani non schiavi del signor presidente del consiglio dovrebbero chiedere le dimissioni del signor ministro maroni nonchè del presidente della camera onorevole fini. Non si può occupare cariche così alte quando non si è adatti a ricoprirle. Uno Maroni, non idoneo e incapace ad amministrare un  Ministero tanto delicato quale quello agli Interni; l'altro Fini non può occupare lo scranno della terza carica Istituzionale essendo lui firmatario di una legge anticostituzionale e razzista quale la legge Bossi-Fini.

Mandateli a casa

 

ancora neve


CI RISIAMO



proprio oggi che avremmo dovuto essere "fòra", comunque un pochino di 
contraddizioni popolari le ho rilevate

NORD ITALIA
 
                         Quando vien la Candelora                        
dell'Inverno semo fora

Ma se piove o tira vento
ne l'Inverno semo dentro
 


TOSCANA
 


Se nevica o gragnola
dell'Inverno siamo fora.

Se c'è il sole o solicello
siamo ancora a mezzo Inverno.

Se c'è il sole o sole tutto
dell'Inverno resta il brutto.


In merito a questo periodo c'è ben altro, parlo di festività pagane e monoteiste.

PAGANESIMO

Dopo la metà di quello che noi chiamiamo mese di Dicembre le popolazioni antiche celebravano il Solistizio d'inverno con gioia, infatti esso coincide con la notte più lunga ed il giorno più breve. Dopo alcuni giorni precedenti la fine del mese solare la festa più grande venne chiamata La Festa della Luce. Il sole iniziava a dare più luce, anche se per il calore bisognava aspettare ancora oltre un mese. Infatti la celebrazione dell'uscita dal periodo invernale più buio la celebravano durante il primo luvilunio di quello che noi chiamiamo mese di Febbraio. Già i greci festeggiavano con riti particolari questo periodo dedicandolo alla Dea Era. Con i romani la Dea cambiò nome si chiamò Giunone. Il primo novilunio di Febbraio veniva dedicato a Giunone, lo chiamarono Calende (da cui il futuro termine calendario), il novilunio celebrava l'uscita dal freddo e dalla brutta stagione verso il tepore ed un risveglio della prossima Primavera. I riti propiziatori venivano celebrati con grandi fiaccolate, la pelle di un orso danzante rappresentava il risveglio dal lungo letargo. Non basta, le Calende rappresentavano la grande celebrazione della fertilità della Terra e delle Donne. Era prima, Giunone poi, venivano considerate le protettrici
 del matrimomio e dei loro frutti: i Bambini...senza distinzione di sesso.

MONOTEISMO

Ebrei e cristiani, poi, ripresero i riti pagani adattandoli alle loro regole. Parlo prima dei cristiani poi a chiosa del post scriverò la regola ebraica a cui si ispirarono i papi cattolici

Fino a circa la fine del secolo V dopo Cristo, i romani erano usi praticare ancora il vecchio rito pagano delle calende più propriamente chiamata Festa Romana dei Lupercali. A Papa Gelasio non piaceva, soppresse la festa sostituendola con un rito cristiano, rifacendosi a Sant Agostino, il quale pochi decenni prima, aveva individuato la nascita di Gesù nel giorno 25 Dicembre, comparandola allla Festa della Luce romana. Cosa elaborò la fervida mente di papa Gelasio. Ispirandosi al levitico Ebraico, calcolò 40 giorni dalla presunta nascita di Gesù e indette il giorno della Candelora, facendolo collimare con la Presentazione di Gesù al Tempio e la Purificazione di Maria.

In cosa consistono Presentazione e Purificazione.


DAL LEVITICO:
" Quando una donna sarà rimasta incinta e darà la luce ad un maschio sarà immonda. Per 7 (sette) giorni, sarà immonda come nel tempo delle sue regole. L'ottavo giorno si concirconderà il bambino. Poi essa resterà ancora 33 (trentatrè) giorni a purificarsi del suo sangue, non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finchè non si siano compiuti i giorni della sua purificazione".
Lascio a chi vorrà l'interpretazione di questa "regola" ebraica ripresa pesantemente dai cristiani, tutt'ora non elisa dal cattolicesimo. Esiste ancora questo rito nella chiesa cattolica, lo chiamano la benedizione della gola, la donna erra dietro al prete ufficiante con il mano una candela con la quale le verrà benedetta la gola....mischiando il rito di San Biagio, anch'egli cadente il 2 Febbraio.

A proposito, tanto per dire ancora, i cattolici anticiparono al 13 Dicembre giorno di Santa lucia: "...la notte più lunga che ci sia..."   
tanto per far rima e distinguersi.
 Un detto antico, che antecendemente alla riforma gregoriana 
 cadeva all'incirca verso il 21 Dicembre.
 Comunque sia  lo chiamo "oscurantismo"...vedete Voi!!!



 
 


IL PROFESSORE E LA VENDETTA

(sollecitata da un Amico proseguo)

Mica finì lì la storia. I rapporti tra me e quell’ insegnate non erano mai stati dei migliori. Quel signore non amava molto il genere femminile, le studentesse dovevano stare al loro posto “educatamente” silenziose, studiare molto. Personalmente godevo di una buona educazione volta al rispetto per gli altri ma senza fronzoli ipocriti, a lui non piaceva. Cercava in tutti i modi di mettermi in difficoltà, non ci riusciva mai. Non ci riusciva nemmeno con il classico richiamo:
“ Gemignani ripeti quello che ho appena detto”
Non ci riusciva perché qualsiasi cosa stessi facendo la mia concentrazione non veniva meno. In genere mi si poteva scorgere a scarabocchiare, per me ancora ora, quel comportamento è mirato alla concentrazione. Pertanto rispondevo puntualmente. Intelligenza avrebbe voluto che si stufasse… visto che incassava un colpo dopo l’altro, restando puntualmente muto color di cera.
Arriva il terzo trimestre, con esso il tempo bello, l’Estate giungeva presto. La zia mi fece un abitino muovo, già pronto prima delle vacanze, ovviamente lo indossai. Era a quadretti bianchi e lilla. Rifinito all’orlo e alle tasche con un bel sangallo bianco intrecciato non un nastrino lilla, richiamato anche nelle spalline larghe e lunghe che collegavano la scollatura del davanti con il dietro. Si intravedeva appena appena la divisione tra i due seni.
Erano giorni di interrogazioni finali. Nessuno mi avrebbe potuto rimandare a Settembre men che meno bocciare, pertanto nessun timore.
Arriva la prova orale di italiano. Vado alla cattedra, mi squadra e dice:
“ Gemignani spiegami questo passo di Dante: …alle sfacciate donne fiorentine l’andar mostrando le poppe al petto…”

Lo fulminai con lo sguardo e sta volta 
la faccia di cera divenne paonazza…se ne accorsero tutti.

Iniziai dicendo che quella frase era stata pronunciata da un poeta amico di Dante incontrato al Purgatorio. Sotto pressione ne dissi il nome e il contesto. Intanto era il canto XXIII°, tra i golosi Dante riconobbe il suo amico Fornese, condannato con altri a patir fame e sete. Il riferimento alla frase era in risposta alla domanda di Dante del perché non si trovasse all’Inferno al buio sotto una melma puzzolente in compagnia di Ciacco e sotto le grinfie di Cerbero. Ovvero, il Farnese si salvò dall’Inferno grazie alle preghiere della moglie, donna onesta e fedele non come quelle sgualdrine delle fiorentine che andavano a passeggio sul Lungo Arno scollacciate.

Insomma un mazzo…non certo per me ma per lui…che tornò al suo consueto pallore.
Per farla finita: Geografia 6 (non meritavo di più); Italiano 6!!!...Storia 6….uno scandalo unico!!!!!
Chi se ne frega di quel buffone.

le chiavi!

Semplici chiavi di case….eppure ci hanno fatto penare! La decisione di finire l’anno a Carrara è stata presa in fretta, portarsi ...